Aspetti artistici
La realizzazione della stazione, progettata dall’architetto Domenico Orlacchio e inaugurata nell’aprile 2001, ha rinnovato completamente l’aspetto di piazza Quattro Giornate, offrendo, nell’area antistante lo stadio Collana, nuovi luoghi di aggregazione con spazi verdi. Si è creata inoltre una felice continuità tra i segnali dell’arte disseminati all’interno della stazione e quelli presenti nella piazza: la grande scultura metallica di Renato Barisani e i due bronzi di atleti di Lydia Cottone, collocati tra le aiuole di giardini, nel rimescolio della folla eterogenea dei viaggiatori, dei residenti nel quartiere e dei ragazzi del vicino liceo. Come la piazza anche la stazione, un edificio interrato di 44 metri, è intestata ai giorni dell’insurrezione che liberò Napoli dall’occupazione nazista. Il grande atrio accoglie i rilievi in bronzo e i dipinti di Nino Longobardi che si ispirano alla Resistenza napoletana. Lungo le discese che portano verso le banchine troviamo le scene di caccia e i “guerrieri” di Sergio Fermariello, la scultura in lamiera di alluminio accartocciata di Baldo Diodato e Sabe que la lucha es cruel, di Anna Sargenti. Il percorso di risalita ospita tre grandi teche di Umberto Manzo fissate al muro con travi in ferro, una gigantesca immagine fotografica di Betty Bee imprigionata in un light box, un olio su tela di Maurizio Cannavacciuolo, intitolato Amore contro natura, ed infine le Combattenti di Marisa Albanese, quattro bianche sculture femminili in cui ritorna l’omaggio alla resistenza delle Quattro Giornate di Napoli. (Sito di metronapoli www.metro.na.it)