chiesa di santa Maria della Sanità, piazza Sanità 33
Antefatto:
Nel V secolo esisteva nel vallone della Sanità una cappella rupestre intitolata a San Gaudioso (vescovo di Bitinia) dove erano sepolti lo stesso santo e san Quodvultdeus (vescovo di Cartagine) coevo di Gaudioso, entrambi giunti a Napoli per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali.
San Gaudioso aveva fondato un monastero e una chiesa a Caponapoli e lì il corpo del santo venne traslato nel 770 dalle monache che reggevano il monastero. Da questo momento la cappella originaria alla Sanità venne abbandonata dai fedeli e nel corso dei secoli venne sepolta dalle lave dei Vergini.
Fu riscoperta nel 1559 e conteneva tra l’altro una antichissima immagine della Madonna col bambino sulle ginocchia (del V-VI secolo), immagine che acquisì ben presto fama di miracolosa. La chiesa e le retrostanti catacombe furono consegnate nel 1577 dall’Arcivescovo Paolo Burali d’Arezzo all’Ordine dei Domenicani che decisero di costruirvi attorno un convento e una nuova chiesa.
I monaci in attesa di costruire il convento si sistemarono in case a baracche in prossimità della chiesa antica e iniziarono ad acquisire aree intorno utilizzando le ingenti offerte che arrivavano dai fedeli. Quindi nell’arco di venti anni circa riuscirono ad acquisire tutta l’area compresa tra l’attuale via e largo Sanità, via San Vincenzo, parte di via san Severo e vico Pirozzoli, come mostra lo stralcio della carta Carafa appresso riportato. Lo stesso largo Sanità attuale fu creato per iniziativa dei frati che acquistarono e demolirono dei fabbricati preesistenti.
Progetto e realizzazione: fra Giuseppe Nuvolo
Committenti: Padri Domenicani
Architettura :
La chiesa con cupola maiolicata e campanile con orologio presenta un interno a croce greca iscritta in un quadrato con cinque navate e volta a botte, dodici cupolette e ventiquattro pilastri. L’altare maggiore situato al di sopra della antica cappella di san Gaudioso , che funge da cripta, è collocato ad un livello superiore al piano della chiesa mediante uno scalone marmoreo a doppio rampante. Dalla cripta si accede alle catacombe di san Gaudioso. Il pulpito e la ridecorazione marmorea della scala e dell’arcone del presbiterio sono opera di Dionisio Lazzari del 1677-78.
Il convento comprendeva un chiostro grande, un chiostro ellittico, giardini , orti medicinali, piantagioni, una farmacia, una biblioteca, dormitori per oltre cento frati e case redditizie ai margini della proprietà. La sua configurazione generale è rappresentata nella planimetria redatta dal frate Maiorino nel 1715 (appresso riportata).
Stato attuale
Nell’ambito dei lavori del primo Ottocento per la costruzione della nuova strada per Capodimonte, nonché a seguito della soppressione degli ordini religiosi, il complesso ha perduto gran parte delle sue strutture e in particolare quello che resta del chiostro ellittico è attraversato dalle pile del ponte costruito per scavalcare il vallone della Sanità, come si vede dalla carta dell’Ufficio Topografico della Guerra del 1828 appresso riportata.
Resta intatta la chiesa che ha funzione di Parrocchia e che grazie alla passione di don Antonio Loffredo ha promosso in questi anni importanti iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico culturale del rione Sanità, nonché per il recupero sociale della comunità di cittadini che vi risiedono.
Napoli Atlante della città storica – Stella, Vergini, Sanità di Italo Ferraro – Edizioni OIKOS Napoli 2007
Guida Sacra della città di Napoli di Gennaro Aspreno Galante – Stamperia del Fibreno Napoli 1872
Le chiese di Napoli di Vincenzo Regina – Newton Compton Editori, Roma 1995
Notitie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli per i signori forastieri date dal canonico Carlo Celano napoletano, divise in dieci giornate. Napoli, 1692