vico Luigi De Crecchio
E’ molto incerto se questo allineamento, che comprende oltre vico De Crecchio anche la piazzetta S. Andrea delle Dame e via del Sole, possa essere considerato un cardine e quindi essere incluso originariamente all’interno delle mura del V secolo, perché secondo Mario Napoli (Napoli greco-romana) non si avrebbero dati certi sulla presenza e ubicazione delle mura in quest’area.
Invece secondo Bartolomeo Capasso un documento vicereale del 1547 cita l’esistenza di un muro antico della città presso la chiesa di Sant’Aniello ( che si trova in piazzetta S. Andrea delle Dame) circostanza che proverebbe l’inclusione del detto allineamento di strade all’interno della cinta muraria e quindi il suo status di cardine; secondo un’altra fonte presso Sant’Aniello sarebbero state trovate anche tracce di un tempio della dea Fortuna che secondo la tradizione è assimilata alla sirena Parthenope.
Questo ritrovamento è confermato anche dal cosiddetto Indice Carletti che funge da didascalia della carta Carafa del 1774 che al n.331 recita “Piazza detta di Sant’Anello e di Santa Maria delle Grazie. In questo luogo dagl’avanzi famosi d’architettura greca antichissima che vi si osservano, riman quasi deciso che vi stasse il Tempio di Partenope, che diede il secondo nome alla città vecchia.”
Si riporta appresso lo stralcio della carta Carafa con evidenziato l’allineamento in questione nonché il sito descritto al n. 331 dell’Indice Carletti.
Via Luigi De Crecchio, che prende il nome da un illustre medico e Senatore del Regno, si chiamava in origine via del Settimo Cielo (da Gino Doria Le strade di Napoli), ma questo nome immaginifico altro non sarebbe che la volgarizzazione di Settimio Celio, patronimico del vescovo Gaudioso che fondò un monastero in zona nel V secolo.
Fonti utilizzate:
Bartolomeo Capasso Napoli greco-romana Napoli 1978, Mario Napoli Napoli greco-romana Napoli 1959