via San Gregorio Armeno
E’ il cardine più caratteristico di Napoli Antica.
L’antica Neapolis aveva uno schema reticolare, mutuato dal grande architetto e urbanista Ippodamo di Mileto vissuto nel V secolo a.C., che si articola in Decumani (in greco Plateiai) orientati in direzione est –ovest e Cardini (in greco Stenopoi) orientati nord-sud.
Il cardine di S.G.A. comprende verso sud solo il vico Figurari, mentre verso nord lo schema si interrompe in quanto occupato dallo slargo dell’agorà – Foro (oggi piazza San Gaetano) e poi dal Tempio dei Dioscuri (oggi San Paolo Maggiore) e ancora in epoca romana dal Teatro coperto (Odeon) e dall’anfiteatro scoperto. Vedi stralcio della Veduta Baratta del 1627 appresso riportato.
In realtà il cardine continuerebbe verso nord disallineato di pochi metri verso est per rispettare l’ingombro del tempio dei Dioscuri: in questa visione il cardine includerebbe vico Cinquesanti e vico Limoncello. Vedi stralcio della carta Carafa 1775 appresso riportato. In questa ipotesi quindi il cardine in questione incrocia tutti e tre i decumani.
Via S.G.A. era detta in epoca romana via Augustale perché all’angolo con il decumano inferiore vi era l’Augustaeum o Caesareum, tempio dedicato al culto della gens Iulia e in particolare dell’imperatore Augusto a cui venivano offerti sacrifici da parte degli Augustali. Questo è indicato anche da una lapide apposta nello slargo all’angolo del decumano inferiore (vedi foto).
La via fu detta Nostriana dal nome di Nostriano vescovo di Napoli nel V secolo, che fu sepolto proprio nella chiesa di San Gennaro all’Olmo che tuttora sorge nello stesso sito.
La via fu poi detta dell’Olmo perché anticamente vi era un olmo dove si appendeva il premio per il vincitore della giostra che si disputava in epoca medioevale nella piazza di Carbonara fuori le mura.
Il nome definitivo di San Gregorio Armeno (in forma dialettale San Liguoro) deriva dal santo, primo patriarca di Armenia, le cui spoglie vi furono trasportate a Napoli nell’VIII secolo da un gruppo di suore di Costantinopoli fuggite dalle persecuzioni degli Iconoclasti.
Nel XIII secolo la via cominciò ad assumere quel carattere artigianale e commerciale che ha conservato fino ai nostri giorni e in tale ottica entrambi i lati erano fiancheggiati da portici.
Via San Gregorio Armeno è infatti universalmente nota per la fabbricazione artigianale delle statuine dei pastori e dei presepi.
Il vico Figurari che è la continuazione lato sud dello stesso cardine deve il nome probabilmente allo stesso tipo di manifattura.