via Maria Longo
La via Maria Longo (già via degli Incurabili) prende il nome dalla nobile spagnola fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili che è prospiciente la via stessa.
L’itinerario che parte dal larghetto S.Aniello a Caponapoli e prosegue con la rampa/via Maria Longo e con via Settembrini ricalca, fino all’incrocio con via Loffredi, il tracciato delle mura Ducali e Angioine così come rappresentate nella Mappa ricostruita da Bartolomeo Capasso.
Quindi tutte le costruzioni realizzate sul lato sud di quest’itinerario rientravano nel territorio della città fino al Cinquecento.
A metà del Cinquecento il viceré don Pedro di Toledo realizza una nuova cinta muraria che sul lato nord viene traslata verso le attuali piazza Cavour e via Foria: questo si rileva dalla mappa della murazione vicereale appresso riportata. Naturalmente anche la porta San Gennaro viene traslata in direzione nord.
Lo spazio reso disponibile dalla nuova murazione viene occupato da nuove costruzioni e già nel Seicento esiste una cortina di costruzioni sul lato nord dell’itinerario in questione, costruzioni addossate alla nuova murazione. Questo è confermato dallo stralcio della veduta Baratta appresso riportata.
Agli inizi dell’Ottocento fu decisa la demolizione delle mura vicereali residue e il riempimento del relativo fossato.
Per la sistemazione urbanistica dell’area risultante il progetto, approvato dal re Gioacchino Murat nel 1810, prevedeva:
– la edificazione di una bassa cortina edilizia, con un piano di abitazioni su un piano terra adibito a botteghe, dalla Porta San Gennaro verso ovest in maniera da conservare la visione dal basso della collina di Neapolis – Caponapoli;
– una scalinata ad ovest della chiesa di Santa Maria della Grazie per il collegamento del largo delle Pigne con Caponapoli;
– un vasto giardino pubblico da Porta San Gennaro fino a San Giovanni a Carbonara.
Con la caduta di Murat e la restaurazione borbonica al posto della scalinata nel 1828 venne costruito un Teatro Partenope, e ai due lati della chiesa di Santa Maria della Grazie fu realizzata nel 1855 la prevista palazzata bassa.
Questa palazzata fu però sostituita nel dopoguerra nell’epoca delle “mani sulla città” da due enormi palazzi di dieci piani. Il retro di questi occupa tutto il lato sinistro scendendo della via Longo, sul cui lato destro permangono grosso modo i dignitosi fabbricati di anteguerra a 4-5 piani.
Napoli Atlante della città storica – Centro Antico di Italo Ferraro NAPOLI 2002; Le strade di Napoli di Gino Doria Napoli Napoli 1943