via Luigi Settembrini
L’itinerario che parte dal larghetto S.Aniello a Caponapoli e prosegue con la rampa/via Maria Longo e con via Settembrini ricalca, fino all’incrocio con via Loffredi, il tracciato delle mura Ducali e Angioine così come rappresentate nella Mappa ricostruita da Bartolomeo Capasso. Nella stessa mappa si rileva che il tratto di via Settembrini dopo l’incrocio con via Loffredi (tratto rappresentato in verde) si discosta dal tracciato delle mura angioine.
Quindi tutte le costruzioni realizzate sul lato sud di quest’itinerario rientravano nel territorio della città fino al Cinquecento.
A metà del Cinquecento il viceré don Pedro di Toledo realizza una nuova cinta muraria che sul lato nord viene traslata verso le attuali piazza Cavour e via Foria: questo si rileva dalla mappa della murazione vicereale appresso riportata. Naturalmente anche la porta San Gennaro viene traslata in direzione nord.
Lo spazio reso disponibile dalla nuova murazione viene occupato da nuove costruzioni e già nel Seicento esiste una cortina di costruzioni sul lato nord dell’itinerario in questione, costruzioni addossate alla nuova murazione. Questo è confermato dallo stralcio della veduta Baratta appresso riportata.
E’ così che nascono le vie Longo e Settembrini definite da due cortine di fabbricati sui ambo i versanti sud e nord.
La via Settembrini nella carta Marchese del 1813 (di cui è appresso riportato uno stralcio) è indicata come via dell’Orticello, dal nome di un orto coltivato dalle monache di Donnaregina.
Napoli Atlante della città storica – Centro Antico di Italo Ferraro NAPOLI 2002; Le strade di Napoli di Gino Doria Napoli Napoli 1943