via Luciano Armanni
Notizie storiche
Fa parte di un cardine di Napoli Antica.
L’antica Neapolis aveva uno schema reticolare, mutuato dal grande architetto e urbanista Ippodamo di Mileto vissuto nel V secolo a.C., che si articola in Decumani (in greco Plateiai) orientati in direzione est –ovest e Cardini (in greco Stenopoi) orientati nord-sud.
Secondo Gino Doria (Le strade di Napoli) la via si chiamava originariamente vico Sopramuro (per la vicinanza con il lato della cinta muraria che correva lungo l’attuale via Foria), poi vico degli Incurabili in quanto metteva e mette in collegamento il Decumano Superiore con il complesso degli Incurabili.
La via funge da asse di penetrazione in una vera e propria cittadella monastica nata nel Cinquecento e che ancora nel Settecento comprendeva oltre l’Ospedale degli Incurabili e chiese annesse:
• Il Monastero della Monaca di Legno
• Il Monastero delle Convertite o della Riforma
• Il Monastero di Santa Maria di Gerusalemme
• Il Monastero di Santa Patrizia
I Monasteri della Monaca di legno e delle Convertite (della Riforma), fondati dalla stessa Maria Longo fondatrice degli Incurabili, furono demoliti nel 1918 per la costruzione del Dispensario Antitubercolare da tempo dismesso, il Monastero di Santa Maria di Gerusalemme fu decurtato per lo stesso motivo e per l’allargamento di via Armanni; il monastero di Santa Patrizia è stato trasformato in Cliniche Universitarie e Museo Anatomico (MUSA).
Della cittadella monastica compresa nell’isolato tra la via Armanni e vico San Gaudioso facevano anche parte :
• Il Monastero di Santa Maria Regina Coeli (trattato in questo sito nell’ambito del Decumano Superiore)
• Il Monastero di Santa Maria delle Grazie (assorbito, salvo la chiesa, dall’Ospedale degli Incurabili).
Tutto questo è evidenziato dallo stralcio appresso riportato della carta Carafa del 1775.