palazzo Orsini Casamassima
Notizie storiche e architettoniche
Anno di costruzione: fine 1500
Anno di ristrutturazione: inizio 1700
Progettista della ristrutturazione: Ferdinando Sanfelice
Il palazzo occupa il suolo corrispondente all’ala orientale del monastero di San Demetrio, ala probabilmente rovinata a seguito dell’alluvione del 1569 e quindi venduta dai monaci alla famiglia Orsini.
Il palazzo presenta un vestibolo alto due piani, un’ampia corte colla scala a sinistra, aperta sul cortile con logge a due arcate e con finestroni sul largo Banchi Nuovi.
La corte si concludeva con un portico-loggia a tre ordini che dava su un ampio giardino.
Dopo un passaggio nel 1633 a Giulia Gonzaga di Novellara il palazzo è acquistato dai Padri Somaschi che dal 1602 posseggono la parte residuale del monastero di san Demetrio.
Nel 1650 il palazzo viene venduto ad Antonio da Ponte, avvocato e poi giudice che dopo pochi anni diventerà Duca di Casamassima.
Ai primi del Settecento la facciata fu completata e rimodernata con l’intervento probabile di Ferdinando Sanfelice. Questi lavorò anche all’ampliamento generale che fu fatto a spese del giardino retrostante, ampliamento che vide il prolungamento dei due corpi laterali e la costruzione in fondo di un corpo più basso che presenta un’ampia convessità centrale e due piccole concavità laterali. (da Italo Ferraro Atlante della città storica Quartieri bassi e Risanamento ed. CLEAN)
In epoca successiva la loggia è stata purtroppo arbitrariamente tompagnata.
Anno di costruzione: fine 1500
Anno di ristrutturazione: inizio 1700
Progettista della ristrutturazione: Ferdinando Sanfelice
Il palazzo occupa il suolo corrispondente all’ala orientale del monastero di San Demetrio, ala probabilmente rovinata a seguito dell’alluvione del 1569 e quindi venduta dai monaci alla famiglia Orsini.
Il palazzo presenta un vestibolo alto due piani, un’ampia corte colla scala a sinistra, aperta sul cortile con logge a due arcate e con finestroni sul largo Banchi Nuovi.
La corte si concludeva con un portico-loggia a tre ordini che dava su un ampio giardino.
Dopo un passaggio nel 1633 a Giulia Gonzaga di Novellara il palazzo è acquistato dai Padri Somaschi che dal 1602 posseggono la parte residuale del monastero di san Demetrio.
Nel 1650 il palazzo viene venduto ad Antonio da Ponte, avvocato e poi giudice che dopo pochi anni diventerà Duca di Casamassima.
Ai primi del Settecento la facciata fu completata e rimodernata con l’intervento probabile di Ferdinando Sanfelice. Questi lavorò anche all’ampliamento generale che fu fatto a spese del giardino retrostante, ampliamento che vide il prolungamento dei due corpi laterali e la costruzione in fondo di un corpo più basso che presenta un’ampia convessità centrale e due piccole concavità laterali. (da Italo Ferraro Atlante della città storica Quartieri bassi e Risanamento ed. CLEAN)
In epoca successiva la loggia è stata purtroppo arbitrariamente tompagnata.