palazzo Rinuccini
Epoca di costruzione: fine Seicento- inizio Settecento.
Progettista: .
Il palazzo sorge nell’area che nel Cinquecento era compresa tra Porta Alba e il complesso delle Fosse del grano: quest’area fu acquisita dal Comune che vi realizzò tra fine Seicento e inizio Settecento un fabbricato destinato ad uffici.
Il palazzo compare in una stampa tratta dal testo di Raffaele D’Ambra Napoli Antica (1886).
Il palazzo fu poi venduto al Rinuccini che ne fece un centro di studi economici in ambito illuminista, frequentato dai più brillanti economisti dell’epoca: Bartolomeo Intieri, Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani.
Nel 1825 il palazzo fu venduto a Donato Tommasi che fu anche Presidente dei Ministri in epoca di restaurazione borbonica e che riuscì ad evitare la demolizione del palazzo nell’ambito del progetto per la nuova via Bellini nel 1868: via Bellini è infatti rimasta senza sbocco diretto su piazza Dante.
Il palazzo compare sulla carta Carafa (1775) e sulla carta Schiavoni (1880).
Appresso lo stralcio dalla carta Carafa.
Appresso lo stralcio dalla carta Schiavoni.
Da Rileggere Napoli Nobilissima di Renato De Fusco ed. Liguori e da Napoli Atlante della città storica di Italo Ferraro Edizioni OIKOS.