Il nome molto antico deriva dal termine greco “platamon” che indica una roccia marina scavata da grotte ed in effetti anticamente questa strada sorgeva al limite tra la rupe del monte Echia e il mare che con la sua azione aveva scavato nella roccia molte grotte. Grotte che furono usate nel tempo come santuari per i riti di Mitra e di Serapide e successivamente anche per attività di malaffare, per cui il vicerè don Pedro di Toledo ne ordinò la chiusura mediante murazione.
La strada vera e propria venne costruita in epoca aragonese, più volte distrutta dalle mareggiate e più volte rifatta. Nel 700 e 800 divenne una strada tra le più eleganti della città ospitando tra gli altri il casino del principe Francavilla, il famoso Albergo delle Crocelle e il Casino Reale.
Con la colmata che ha formato via Partenope la strada si è ristretta e ha perso la vista del mare a causa della palazzata realizzata sulla nuova linea di costa. Le nuove costruzioni hanno anche coperto le sorgenti della famosa acqua ferrata cara ai napoletani.
In galleria immagini si riportano la pianta Bulifon del 1685 che mostra la strada protetta dai nuovi bastioni Crocelle e Santa Lucia, la pianta Carafa del 1775 che mostra col numero 469 il “presidio di Pizzofalcone” occupato dalle soldatesche regie, col 465 la Chiesa delle Crocelle e col 463 la strada del Chiatamone, la pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 che mostra lato mare il “Casino Reale al Chiatamone” e infine la pianta della città di Napoli anni 1863-1870 Fogli 22-23 che mostra già avvenuta la colmata a mare con la creazione di via Partenope.
La strada vera e propria venne costruita in epoca aragonese, più volte distrutta dalle mareggiate e più volte rifatta. Nel 700 e 800 divenne una strada tra le più eleganti della città ospitando tra gli altri il casino del principe Francavilla, il famoso Albergo delle Crocelle e il Casino Reale.
Con la colmata che ha formato via Partenope la strada si è ristretta e ha perso la vista del mare a causa della palazzata realizzata sulla nuova linea di costa. Le nuove costruzioni hanno anche coperto le sorgenti della famosa acqua ferrata cara ai napoletani.
In galleria immagini si riportano la pianta Bulifon del 1685 che mostra la strada protetta dai nuovi bastioni Crocelle e Santa Lucia, la pianta Carafa del 1775 che mostra col numero 469 il “presidio di Pizzofalcone” occupato dalle soldatesche regie, col 465 la Chiesa delle Crocelle e col 463 la strada del Chiatamone, la pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 che mostra lato mare il “Casino Reale al Chiatamone” e infine la pianta della città di Napoli anni 1863-1870 Fogli 22-23 che mostra già avvenuta la colmata a mare con la creazione di via Partenope.