Palazzo Cellamare 139
Caratteristiche storiche e artistiche
Nel ‘500 era la casa di campagna dell’abate Giovan Francesco Carafa per poi passare a Luigi Carafa principe di Stigliano, che affidò al Manlio diversi lavori di ristrutturazione nonché l’ampliamento dei giardini retrostanti.
Nel 1647 il palazzo fu attaccato dai rivoluzionari di Masaniello e nel 1656 fu adibito a lazzaretto per gli appestati. Dopo vari passaggi fu acquistato nel 1696 da Antonio Giudice principe di Cellamare che nel 1726 affidò l’abbellimento delle facciate a Ferdinando Fuga che realizzò l’arco di ingresso e la cappella interna.
A seguito di un matrimonio senza eredi, la proprietà passò ai Caracciolo che però diedero in fitto il palazzo al principe di Francavilla Michele Imperiali. A questo si deve un periodo di grande fasto e mondanità internazionale per le leggendarie feste che ospitarono tra gli altri Giacomo Casanova.
Nel 1782 il palazzo fu preso in fitto dai Borbone che vi ospitarono personaggi famosi come Angelica Kaufmann, Hackert e Goethe.
Dopo l’intervallo murattiano il palazzo con la Restaurazione ritornò al suo legittimo proprietario, il duca Caracciolo di Gesso.
Il portale del Fuga è realizzato in pietra lavica con lesene e conci rettangolari che inquadrano l’arco a tutto sesto, che si raccorda nella chiave ad una mensola, e al di sopra della cornice reca lo stemma nobiliare in marmo bianco. L’aspetto esterno del palazzo denota il suo carattere fortificato con un alto basamento in piperno, il paramento di mattoni ed un torrione d’angolo.( da I palazzi di Napoli di Aurelio de Rose ed. Newton & Compton)
Dalla mappa satellitare qui riportata si può apprezzare l’ampiezza del giardino retrostante completamente nascosto alla vista.
Nel ‘500 era la casa di campagna dell’abate Giovan Francesco Carafa per poi passare a Luigi Carafa principe di Stigliano, che affidò al Manlio diversi lavori di ristrutturazione nonché l’ampliamento dei giardini retrostanti.
Nel 1647 il palazzo fu attaccato dai rivoluzionari di Masaniello e nel 1656 fu adibito a lazzaretto per gli appestati. Dopo vari passaggi fu acquistato nel 1696 da Antonio Giudice principe di Cellamare che nel 1726 affidò l’abbellimento delle facciate a Ferdinando Fuga che realizzò l’arco di ingresso e la cappella interna.
A seguito di un matrimonio senza eredi, la proprietà passò ai Caracciolo che però diedero in fitto il palazzo al principe di Francavilla Michele Imperiali. A questo si deve un periodo di grande fasto e mondanità internazionale per le leggendarie feste che ospitarono tra gli altri Giacomo Casanova.
Nel 1782 il palazzo fu preso in fitto dai Borbone che vi ospitarono personaggi famosi come Angelica Kaufmann, Hackert e Goethe.
Dopo l’intervallo murattiano il palazzo con la Restaurazione ritornò al suo legittimo proprietario, il duca Caracciolo di Gesso.
Il portale del Fuga è realizzato in pietra lavica con lesene e conci rettangolari che inquadrano l’arco a tutto sesto, che si raccorda nella chiave ad una mensola, e al di sopra della cornice reca lo stemma nobiliare in marmo bianco. L’aspetto esterno del palazzo denota il suo carattere fortificato con un alto basamento in piperno, il paramento di mattoni ed un torrione d’angolo.( da I palazzi di Napoli di Aurelio de Rose ed. Newton & Compton)
Dalla mappa satellitare qui riportata si può apprezzare l’ampiezza del giardino retrostante completamente nascosto alla vista.