La piazza era prima denominata San Ferdinando (così la chiamano ancora i napoletani) e con tale nome è indicata sulla pianta Carafa del 1775. Il nome derivava dall’omonima chiesa, originariamente dedicata a S. Francesco Saverio ed officiata dai Gesuiti, che nel 1767 Ferdinando IV trasferì ai cavalieri costantiniani e contestualmente intitolò al suo santo protettore.
Sulla pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 la piazza viene indicata col nome di “Piazza del Real Palazzo” (numero 32), considerandola quindi come uno spazio unico con l’attuale piazza Plebiscito.
Il nome attuale Trieste e Trento venne conferito alla piazza nel 1919 su decisione dei Savoia all’indomani della Prima guerra mondiale.
Da notare che nello slargo attualmente delimitato dal Teatro San Carlo e dalla fiancata del Palazzo Reale sorgeva il palazzo vicereale realizzato tra il 1540 e il 1544 dall’architetto Ferdinando Manlio per volontà del viceré don Pedro di Toledo. Il palazzo fu poi denominato “palazzo vecchio” per distinguerlo dal nuovo palazzo vicereale realizzato sessanta anni dopo su progetto di Domenico Fontana. Per quasi tre secoli i due palazzi convissero affiancati fino alla demolizione del palazzo vecchio avvenuta nel 1842-1843. (da Rileggere Napoli nobilissima di R. De Fusco Liguori Editore)
Sulla pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 la piazza viene indicata col nome di “Piazza del Real Palazzo” (numero 32), considerandola quindi come uno spazio unico con l’attuale piazza Plebiscito.
Il nome attuale Trieste e Trento venne conferito alla piazza nel 1919 su decisione dei Savoia all’indomani della Prima guerra mondiale.
Da notare che nello slargo attualmente delimitato dal Teatro San Carlo e dalla fiancata del Palazzo Reale sorgeva il palazzo vicereale realizzato tra il 1540 e il 1544 dall’architetto Ferdinando Manlio per volontà del viceré don Pedro di Toledo. Il palazzo fu poi denominato “palazzo vecchio” per distinguerlo dal nuovo palazzo vicereale realizzato sessanta anni dopo su progetto di Domenico Fontana. Per quasi tre secoli i due palazzi convissero affiancati fino alla demolizione del palazzo vecchio avvenuta nel 1842-1843. (da Rileggere Napoli nobilissima di R. De Fusco Liguori Editore)