Villa Doria d’Angri
Dati storici e caratteristiche architettoniche
A mezza costa sul banco tufaceo di fronte a villa Quercia sorge la villa Doria d’Angri raggiungibile sia di via Posillipo che da via Petrarca. La villa fu commissionata nel 1833 dal principe Marcantonio Doria d’Angri all’architetto Bartolomeo Grasso che trasformò la preesistente “villa di delizie” aggiungendovi tra l’altro l’ingegnosa rampa a tornanti che consentiva la salita delle carrozze. Ne scaturì la più notevole villa neoclassica di Posillipo e anche una delle più costose (per effetto delle rampe).
La villa , salvo alcune sopraelevazioni successive, presenta una costruzione a due piani su un alto basamento a tre ordini di arcate, decorato a bugne in stucco, che sostiene l’ampia terrazza che circonda l’intero perimetro e su cui poggia per ciascun lato un loggiato con quattro colonne ioniche in stile neopalladiano.
Dalla strada è anche visibile una pagoda ottagonale realizzata dall’architetto Antonio Francesconi e simile a quella della villa Roccaromana, a testimonianza del gusto anglo-cinese vigente all’epoca.
La villa fu ceduta dagli eredi del principe nel 1857 alla nobildonna inglese Maitland, anche se sulla Pianta della città edita dal Municipio negli anni 1863-1870 (Foglio 21 Piedigrotta) riportata nelle immagini, risulta come Villa Mac Leon; dalla pianta si nota anche come essa si estendesse sull’intero versante della collina fino in corrispondenza dell’attuale via Manzoni comprendendo anche la fascia intermedia oggi occupata da via Orazio.
Successivamente la villa è stata sede dell’Istituto scolastico Santa Dorotea ed oggi è una delle sedi dell’Istituto Navale Parthenope che vi ospita importanti eventi e mostre. (da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton)
A mezza costa sul banco tufaceo di fronte a villa Quercia sorge la villa Doria d’Angri raggiungibile sia di via Posillipo che da via Petrarca. La villa fu commissionata nel 1833 dal principe Marcantonio Doria d’Angri all’architetto Bartolomeo Grasso che trasformò la preesistente “villa di delizie” aggiungendovi tra l’altro l’ingegnosa rampa a tornanti che consentiva la salita delle carrozze. Ne scaturì la più notevole villa neoclassica di Posillipo e anche una delle più costose (per effetto delle rampe).
La villa , salvo alcune sopraelevazioni successive, presenta una costruzione a due piani su un alto basamento a tre ordini di arcate, decorato a bugne in stucco, che sostiene l’ampia terrazza che circonda l’intero perimetro e su cui poggia per ciascun lato un loggiato con quattro colonne ioniche in stile neopalladiano.
Dalla strada è anche visibile una pagoda ottagonale realizzata dall’architetto Antonio Francesconi e simile a quella della villa Roccaromana, a testimonianza del gusto anglo-cinese vigente all’epoca.
La villa fu ceduta dagli eredi del principe nel 1857 alla nobildonna inglese Maitland, anche se sulla Pianta della città edita dal Municipio negli anni 1863-1870 (Foglio 21 Piedigrotta) riportata nelle immagini, risulta come Villa Mac Leon; dalla pianta si nota anche come essa si estendesse sull’intero versante della collina fino in corrispondenza dell’attuale via Manzoni comprendendo anche la fascia intermedia oggi occupata da via Orazio.
Successivamente la villa è stata sede dell’Istituto scolastico Santa Dorotea ed oggi è una delle sedi dell’Istituto Navale Parthenope che vi ospita importanti eventi e mostre. (da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton)