Villa Barracco già Villa Emma
Dati storici e caratteristiche architettoniche
Nella pianta Carafa è indicata come Cas. Del Tipaldi mentre successivamente fu chiamata “casa delle cannonate” perché si racconta che le navi francesi la credettero un forte e la bombardarono.
A fine Settecento fu abitata dal pittore Filippo Hackert come dimora estiva.
Il nome Emma corrisponde a Emma Marignoli componente della famiglia che detenne la villa dal 1867 al 1925; la proprietà della villa passò nel 1936 alla baronessa Barracco.
La villa che è preceduta da un magnifico giardino presenta vista dal mare un corpo centrale alto due piani con un livello inferiore più esteso da ambo i lati, un bastione basso che emerge dal mare e un bastione alto con contrafforti, infine un coronamento a tetto.
(da Posillipo di R. de Fusco ed. Electa Napoli e da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton)
Nella pianta Carafa è indicata come Cas. Del Tipaldi mentre successivamente fu chiamata “casa delle cannonate” perché si racconta che le navi francesi la credettero un forte e la bombardarono.
A fine Settecento fu abitata dal pittore Filippo Hackert come dimora estiva.
Il nome Emma corrisponde a Emma Marignoli componente della famiglia che detenne la villa dal 1867 al 1925; la proprietà della villa passò nel 1936 alla baronessa Barracco.
La villa che è preceduta da un magnifico giardino presenta vista dal mare un corpo centrale alto due piani con un livello inferiore più esteso da ambo i lati, un bastione basso che emerge dal mare e un bastione alto con contrafforti, infine un coronamento a tetto.
(da Posillipo di R. de Fusco ed. Electa Napoli e da Le ville di Napoli di Y. Carbonaro e L. Cosenza ed. Newton Compton)