chiesa e monastero di Santa Maria Monteverginella, via Paladino
Cenni storici e architettonici:
L’edificio, con l’annesso monastero, venne fondato nel 1314 da Bartolomeo di Capua, protonotario del re Roberto d’Angiò, che in questo luogo aveva una propria residenza.
Nel 1588 terminò la costruzione della navata principale della nuova chiesa cinquecentesca, nata sulla precedente chiesa trecentesca. La nuova è a croce latina, a navata unica e cinque cappelle per lato.
Il complesso subì un parziale rimaneggiamento ad opera dell’architetto e ingegnere Vito Alfieri e nel XVII secolo ad opera di Francesco Antonio Picchiatti, autore anche dell’altare maggiore, in marmo pregiato e pietre dure.
La decorazione interna a stucchi e marmi si deve a Domenico Antonio Vaccaro, che vi lavorò nel 1726 e realizzò anche il disegno del pavimento in cotto della navata.
Dopo alcuni anni di chiusura, la chiesa riapre al pubblico nell’ottobre del 2019.
Il chiostro, di forma rettangolare, è caratterizzato da ventotto pilastri in piperno e da pilastri ornati con capitelli tuscanici in travertino nell’ambulacro. Gli stucchi delle finestre sono attribuiti a Domenico Antonio Vaccaro; al centro, il pozzo risalente al XVII secolo.
Situazione attuale:
Il complesso è attualmente gestito come residenza per studenti dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice ed è in parte concesso all’Istituto Universitario Orientale per attività accademiche.
Da Napoli Atlante della città storica – Quartieri bassi e Risanamento di Italo Ferraro Napoli 2002,da Napoli Antica di Vincenzo Regina Roma 2016 e da Palazzi di Napoli di Aurelio De Rose Roma 2001.