chiesa di San Severino e Sossio, via Bartolomeo Capasso
Cenni storici:
Nel IX secolo viene fondato un monastero per 15 monaci per volere del vescovo Atanasio II secondo la regola di San Benedetto.
Nel 902 vi vengono traslate le spoglie di San Severino, fino ad allora custodite nella zona del Castel dell’Ovo, considerata non più sicura da incursioni saracene.
Nel 904 vi vengono traslate da Miseno le spoglie del martire San Sossio.
Epoca di costruzione chiesa attuale: 1494 – 1571
Progetto e realizzazione: Giovanni Donadio detto il Mormando fino al 1525, poi il genero Giovan Francesco di Palma (Mormando 2°)
Cenni architettonici:
La chiesa è a navata unica a croce latina con sette cappelle per lato.
Il pavimento è in commesso marmoreo con numerose lastre tombali tra cui la tomba di Belisario Corenzio autore di numerosi affreschi nella chiesa.
L’altare e la balaustra sono opera di Cosimo Fanzago del 1635-1641.
Nel transetto destro la Cappella Sanseverino con i tre monumenti funebri dei fratelli Jacopo, Sigismondo e Ascanio Sanseverino, assassinati per mano dello zio paterno Girolamo. Il monumento fu commissionato dalla madre dei tre Ippolita dei Monti al famoso Giovanni Merliano da Nola che si avvalse dei suoi collaboratori D’Auria e Caccavello.
La chiesa dopo un lungo periodo di chiusura seguito al terremoto del 1980 è ritornata visitabile dal 2014 grazie all’iniziativa del Touring Club Italiano.
Il Monastero dal 1835 divenne sede dell’Archivio di Stato e viene trattato a parte in questo sito.
Dall’opuscolo del Touring Club Italiano Aperti per voi a Napoli – Chiesa di San Severino e Sossio.