via Bartolomeo Capasso
Notizie storiche
Questa via fu aperta negli anni Venti del Novecento nell’ambito del progetto per il Risanamento di Napoli.
Prima la situazione viaria era quella mostrata nello stralcio appresso riportato della carta Schiavoni del 1885: da piazza San Marcellino ci si trovava davanti ad un largo senza sbocchi adibito a sagrato della chiesa di San Severino e Sossio e l’unica via per proseguire era la scalinata che immetteva da un lato alle Rampe San Marcellino e dall’altro su via San Severino.
Col progetto sopracitato è stato costruito un ponte per scavalcare la via del Grande Archivio (già vico Pensieri) e sono state aperte anche le nuove vie Arte della Lana e dei Cimbri realizzando così un unico rettilineo che si conclude su via Sant’Arcangelo a Baiano in corrispondenza dell’edificio della Zecca.
Questo nuovo itinerario rettilineo realizza di fatto il famoso quarto Decumano che proprio il Capasso grande studioso della Napoli greco-romana aveva ipotizzato con inizio da Porta Ventosa su via Mezzocannone.
Quindi il nome dato a via Capasso ha un significato ideale e tiene conto anche del grande lavoro svolto dallo stesso studioso come Sovrintendente dell’Archivio di Stato di Napoli, lavoro che portò tra l’altro alla pubblicazione di un importante Inventario cronologico-sistematico dei Registri Angioini .
Da Italo Ferraro Napoli Atlante della città storica – Quartieri bassi e Risanamento Napoli 2002