Come si è visto nella sezione Napoli verticale il percorso attuale della rampe di Sant’Antonio si conclude su via Pacuvio in quanto l’ultima parte è stata cancellata e modificata dal tracciato delle vie Pacuvio e Stazio e dall’intensa urbanizzazione dell’area, ma proprio l’ultimo tratto rettilineo di via Stazio riprende l’antico tracciato e sbocca, incrociando via Manzoni, sul tratto di via Porta Posillipo che corrisponde all’antico borgo omonimo. (vedi pianta Duca di Noja in galleria immagini).
Per quanto riguarda invece le fasi di urbanizzazione, tutte le traverse di via Orazio che interessano quindi lo stesso versante della collina e cioè via Pacuvio, via Catullo, via Nevio, via Felice Minucio e via Stazio hanno vissuto uno sviluppo parallelo anche se un po’ ritardato rispetto a quello della strada principale.
In particolare l’edificazione di via Stazio data a partire dal 1966 e si conclude salvo qualche rara eccezione nei primi anni ’70. I fabbricati sono di pregio essendo destinati ad una clientela alto borghese ed hanno in qualche caso il taglio di vere e proprie ville.
Per quanto riguarda invece le fasi di urbanizzazione, tutte le traverse di via Orazio che interessano quindi lo stesso versante della collina e cioè via Pacuvio, via Catullo, via Nevio, via Felice Minucio e via Stazio hanno vissuto uno sviluppo parallelo anche se un po’ ritardato rispetto a quello della strada principale.
In particolare l’edificazione di via Stazio data a partire dal 1966 e si conclude salvo qualche rara eccezione nei primi anni ’70. I fabbricati sono di pregio essendo destinati ad una clientela alto borghese ed hanno in qualche caso il taglio di vere e proprie ville.