Palazzo Ischitella 270
Dati storici e caratteristiche architettoniche
Fu commissionato dal nobile reggente don Mattia Casanatte nel 1647 e nello stesso anno fu saccheggiato dai rivoltosi di Masaniello. Il palazzo fu poi venduto dal figlio di don Mattia al principe Pinto di Ischitella che fece lavori di abbellimento. Successivamente, agli inizi dell’800, proprietario del palazzo fu un Francesco Pinto principe di Ischitella che divenne ciambellano sotto Giuseppe Bonaparte e poi aiutante di campo di Gioacchino Murat. Successivamente il palazzo passò al Donzelli che ne fece il Grand Hotel d’Angleterre.
Il palazzo presenta tre piani e originariamente tre ingressi di cui ora uno occupato da un locale pubblico . Quello centrale conduce all’atrio con archi a sesto ribassato e ad un cortile rettangolare con una fontana in una nicchia.(ADR)
Fu commissionato dal nobile reggente don Mattia Casanatte nel 1647 e nello stesso anno fu saccheggiato dai rivoltosi di Masaniello. Il palazzo fu poi venduto dal figlio di don Mattia al principe Pinto di Ischitella che fece lavori di abbellimento. Successivamente, agli inizi dell’800, proprietario del palazzo fu un Francesco Pinto principe di Ischitella che divenne ciambellano sotto Giuseppe Bonaparte e poi aiutante di campo di Gioacchino Murat. Successivamente il palazzo passò al Donzelli che ne fece il Grand Hotel d’Angleterre.
Il palazzo presenta tre piani e originariamente tre ingressi di cui ora uno occupato da un locale pubblico . Quello centrale conduce all’atrio con archi a sesto ribassato e ad un cortile rettangolare con una fontana in una nicchia.(ADR)