palazzo ex Rinascente
Il palazzo risale al Seicento come proprietà di Scipione de Curtis, poi nel 1614 venne acquistato dalla Congregazione dei Nobili, affiliata ai Gesuiti,che lo adibì a Monte dei Poveri Vergognosi trasformando in chiesa il giardino retrostante su progetto di Bartolomeo Picchiatti.
Nel 1656-1657 il complesso, distrutto da un’alluvione dovuta allo scoppio delle fogne, viene subito riedificato su progetto del figlio del Picchiatti Francesco Antonio.
Vedi immagine dal testo settecentesco di Paolo Petrini “Facciate dei palazzi più cospicui di Napoli“.
Nel 1768 il Monte cessa le attività a seguito dell’espulsione dei Gesuiti dal Regno, per riprenderle fugacemente nel 1804, finché nel 1808 cessa definitivamente per la soppressione degli ordini religiosi da parte di Murat.
A questo punto il palazzo divenuto demaniale viene utilizzato come sede della Borsa, della Camera e del Tribunale del Commercio: questo fino al 1826 quando tutte queste funzioni vengono trasferite nel ristrutturato palazzo dei Ministeri a San Giacomo.
Il palazzo viene quindi acquistato dai fratelli Buono che ne affidano il restauro a Gaetano Genovese.
Il piano terra che ospitava il “Caffè sotto a Buono” venne incendiato durante i moti del 1848 in quanto punto di ritrovo di liberali.
Dopo altri passaggi il palazzo viene acquistato nel 1921 dalla Società dei Magazzini Milanesi che poi cambiano ragione sociale per diventare la Rinascente, nome creato addirittura da D’Annunzio.
Oggi l’immobile è occupato dalla catena internazionale di grandi magazzini H & M.
Da Napoli Atlante della città storica – Italo Ferraro ed. OIKOS e da I palazzi di Napoli – Aurelio De Rose ed. Newton & Compton).
Anche se profondamente modificato soprattutto all’interno, la facciata del palazzo conserva ancora dei caratteri neoclassici.