chiesa di San Paolo Maggiore, piazza San Gaetano
Preesistenze:
- Tempio dei Dioscuri del I sec d.C.
- Chiesa dedicata a San Paolo dei secoli VIII e IX
Epoca costruzione complesso attuale: 1580-1630
Ordine : Chierici Regolari Teatini,ordine fondato da san Gaetano da Thiene, al quali la chiesa fu concessa nel 1538 dal viceré don Pedro de Toledo.
Progetto : Giovan Giacomo di Conforto e il confratello teatino Francesco Grimaldi tra il 1580 e il 1640 aggiunsero le navate laterali e prolungarono la navata centrale.
Facciata
Dopo il crollo del frontone del tempio antico dovuto al terremoto del 1688 e al collegamento realizzato nel Seicento con la nuova chiesa da Dionisio Lazzari, nel Settecento D.A.Vaccaro e F.Solimena recuperarono elementi antichi riutilizzandoli all’interno e all’esterno e Guglielmelli rifece la facciata collegandola con le ultime due colonne del tempio rimaste in piedi e di cui le nuove paraste riprendono il disegno. Sui due lati della facciata le statue di san Pietro e san Paolo di Andrea Falcone.
Navata centrale
• Pianta a croce latina a tre navate in stile barocco
• La navata principale è caratterizzata dal motivo architettonico della “travata ritmica”, cioè l’alternarsi di archi di diverse dimensioni: a quattro archi maggiori se ne alternano tre minori per ogni lato della navata .
Altare maggiore
• Realizzato nel 1608 di disegno del Padre teatino Anselmo Cangiano,ha subito nell’arco di due secoli diverse modifiche, l’ultima delle quali nel Settecento da parte dell’architetto Ferdinando Fuga. Il tabernacolo, che conserva l’aspetto originario progettato dal Cangiano a forma di tempietto in bronzo dorato ornato da lavori in tarsia di marmi e pietre dure, fu materialmente realizzato dal fiammingo Rafael Meittner.
• I puttini nel paliotto e gli angeli reggifiaccola sono stati eseguiti nel 1776 da Angelo Viva allievo del Sammartino, probabilmente su disegni dello stesso Sammartino.
Statua dell’Angelo Custode
Opera di D.A.Vaccaro del 1724 si riferisce ad una leggenda secondo la quale un angelo, apparso avanti alla tomba di san Gaetano con un cartiglio recante la scritta “hic est fratrum amator qui multum orat pro populo”, avrebbe fermato nel 1648 il popolo affamato che intendeva saccheggiare il convento.
Controfacciata
Presenta l’affresco del 1737 raffigurante “la dedicazione al tempio di Salomone”, eseguito da Santolo Cirillo e G.B.Natali.
Cappella Firrao
Nel transetto sinistro, commissionata dai Firrao, principi di sant’Agata di Calabria nel 1640 presenta:
• Sull’altare la Madonna delle Grazie di Giulio Mencaglia a cui guardano le due figure genuflesse poste ai lati sui rispettivi monumenti funebri
• A sinistra Cesare Firrao (committente della cappella), opera di Giuliano Finelli , collaboratore a Roma del Bernini.
Cappella della Purità
Quarta della navata destra, contiene affreschi dello Stanzione e di Pacecco De Rosa e nell’anticappella quattro statue marmoree del Falcone rappresentanti le Virtù Cardinali.
Sacrestia(al momento non visitabile)
Affreschi di F.Solimena (Caduta di Simon mago e Caduta di san Paolo), stucchi e decorazioni di D.A.Vaccaro.
Il convento: coevo della chiesa si sviluppa intorno a due chiostri e fu concesso nel 1867 all’Archivio Notarile di Napoli che lo occupa tuttora con ingresso da via San Paolo. Un atrio colonnato immette nel Chiostro Piccolo cinto dalle colonne antiche di granito provenienti dalla chiesa paleocristiana; il Chiostro Grande è tuttora interessato da lavori di restauro.
Succorpo : realizzato nel Settecento da F.Solimena per accogliere la tomba di san Gaetano Thiene e di altri santi teatini; notevoli bassorilievi di D.A.Vaccaro con Storie di san Gaetano.
Chiesa del Santissimo Crocifisso detta la Sciabica: è uno storico luogo di culto sede della omonima Confraternita situato nel basamento della basilica di San Paolo Maggiore.
La struttura è collocata alla base dell’antico tempio romano dei Dioscuri; alcune tracce delle strutture in opus reticulatum sono state riscontrate nella facciata dell’edificio. Negli anni sessanta il fabbricato fu messo in collegamento con il Succorpo, causando lo stravolgimento dell’impianto originario.
Da Napoli Atlante della città storica – Centro antico di Italo Ferraro Napoli 2002.
Da Napoli antica di Vincenzo Regina Roma 2016
Da Guida Sacra della città di Napoli di Gennaro Aspreno Galante Napoli 1872