palazzo di Diomede Carafa, via San Biagio dei Librai 121
Epoca di costruzione : Quattrocento .
Committente: Diomede Carafa della Stadera conte di Maddaloni
La facciata e la struttura generale sarebbe opera del primo Quattrocento, mentre il portale che reca la data del 1466 è in pieno stile rinascimentale.
Il Carafa che era molto legato al re Ferrante I d’Aragona fece costruire il palazzo anche per conservarvi tutti i reperti antichi che amava collezionare: statue, bronzi, epigrafi, oggetti recuperati dagli scavi.
Il palazzo è reso famoso dalla testa di cavallo attribuita a Donatello che era parte di un monumento equestre destinato ad Alfonso il Magnanimo ma che per la morte di quest’ultimo rimase incompiuto; Lorenzo il Magnifico che ne era rimasto in possesso ne fece dono al Carafa di cui era amico. Quella presente nel cortile è una copia in terracotta dell’originale conservato al MANN.
Sia il frontone del portale che il portone in legno coevo recano i simboli araldici dei Carafa: lo scudo a fasce bianche e rosse, la stadera simbolo di giustizia, la pergamena tesa nel cerchio (simbolo personale di Diomede), le foglie di cavolo.
ll portale marmoreo opera probabile di Angelo Aniello Fiore che realizzò anche l’analogo portale di palazzo Petrucci è sormontato dai due busti di Claudio e Vespasiano e dalla statua di Ercole in nicchia. Bellissimi i due putti che reggono lo stemma, a sostegno della trabeazione del portale stesso.
Nel Settecento ai Carafa di Maddaloni estinti subentrarono nella proprietà i Carafa di Columbrano e poi nell’Ottocento i Santangelo.
Da I palazzi di Napoli di Aurelio De Rosa Roma 2001.