E’ l’unica strada in pendio che consente l’accesso alla collina di Pizzofalcone e quindi il suo tracciato poteva rappresentare l’antico collegamento tra Partenope e il Porto.
Già presente come tracciato sulla pianta Lafréry del 1566 e chiaramente rappresentata sulla veduta Baratta del 1629, su una pianta del 1689 era denominata “strada S.Maria degli Angeli” sottolineandone la funzione di collegamento con l’omonima chiesa-convento, mentre sulla pianta Carafa del 1775 e sulla pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 è denominata via del Grottone.
Tale denominazione, sulla base del testo “Le strade di Napoli” di Romualdo Marrone ed. Newton & Compton, si riferisce ad un’antica cantina a forma di grotta; va anche ricordato che la zona del monte Echia è ricca di grotte, antiche cave e cisterne scavate nel banco tufaceo.
Il nome attuale fa riferimento al figlio del duca Serra di Cassano giustiziato a seguito della sua adesione alla Repubblica del 1799. (da Pizzofalcone e le Mortelle di Italo Ferraro ed. OIKOS)
Già presente come tracciato sulla pianta Lafréry del 1566 e chiaramente rappresentata sulla veduta Baratta del 1629, su una pianta del 1689 era denominata “strada S.Maria degli Angeli” sottolineandone la funzione di collegamento con l’omonima chiesa-convento, mentre sulla pianta Carafa del 1775 e sulla pianta del quartiere San Ferdinando di metà 800 è denominata via del Grottone.
Tale denominazione, sulla base del testo “Le strade di Napoli” di Romualdo Marrone ed. Newton & Compton, si riferisce ad un’antica cantina a forma di grotta; va anche ricordato che la zona del monte Echia è ricca di grotte, antiche cave e cisterne scavate nel banco tufaceo.
Il nome attuale fa riferimento al figlio del duca Serra di Cassano giustiziato a seguito della sua adesione alla Repubblica del 1799. (da Pizzofalcone e le Mortelle di Italo Ferraro ed. OIKOS)