E’ una strada a tornanti che si inerpica sulla collina del Vomero partendo dal Corso Vittorio Emanuele in corrispondenza di via Parco Margherita, ma in realtà non ha sbocchi verso il Vomero ed è pertanto adibita al solo traffico locale dei residenti.
La strada è già riportata su una pianta ufficiale di Napoli (Foglio Forte S. Elmo) del 1870.
Il nome Grifeo deriva dalla famiglia nobile siciliana dei Grifeo di Partanna precedenti proprietari dei terreni. I Grifeo ne erano venuti in possesso in quanto eredi di Lucia Migliaccio la moglie morganatica del re Ferdinando I che le donò la villa Floridiana e la villa Lucia che ne costituiva una pertinenza. Alla morte di Lucia Migliaccio attraverso vari passaggi la Floridiana divenne proprietà dello Stato italiano mentre Villa Lucia e i terreni a valle furono ereditati dai Grifeo di Partanna in quanto Benedetto Grifeo principe di Partanna era stato il primo marito della Migliaccio.
Nel 1868 villa Lucia e parte dei terreni dell’attuale parco Grifeo furono acquistati da Giacomo Enrico Young un possidente scozzese che dall’India si trasferì a Napoli. Nel 1873 egli acquistò dai Grifeo altri suoli in zona nonché il diritto di accesso dal Corso Vittorio Emanuele. Dovette essere allora che di fatto furono realizzate o sistemate le attuali rampe del parco Grifeo per dare accesso da valle a villa Lucia e per rendere edificabili tutte le aree in pendio che erano state via via acquisite.
A questo punto entra in scena il famoso architetto Lamont Young, figlio e unico erede del citato Giacomo Enrico Young, che essendosi formato in Inghilterra ne aveva assorbito il gusto dell’epoca per il neogotico, per cui si diede a costruire sulle aree ereditate tutta una serie di castelli, partendo dal Castello Grifeo e dal castello Aselmayer e facendo di questa zona un “unicum” nel panorama architettonico cittadino.
Per questo motivo si è scelto di trattare il castello Aselmayer in questo contesto anche se geograficamente ha l’ingresso sul corso Vittorio Emanuele.
La strada è già riportata su una pianta ufficiale di Napoli (Foglio Forte S. Elmo) del 1870.
Il nome Grifeo deriva dalla famiglia nobile siciliana dei Grifeo di Partanna precedenti proprietari dei terreni. I Grifeo ne erano venuti in possesso in quanto eredi di Lucia Migliaccio la moglie morganatica del re Ferdinando I che le donò la villa Floridiana e la villa Lucia che ne costituiva una pertinenza. Alla morte di Lucia Migliaccio attraverso vari passaggi la Floridiana divenne proprietà dello Stato italiano mentre Villa Lucia e i terreni a valle furono ereditati dai Grifeo di Partanna in quanto Benedetto Grifeo principe di Partanna era stato il primo marito della Migliaccio.
Nel 1868 villa Lucia e parte dei terreni dell’attuale parco Grifeo furono acquistati da Giacomo Enrico Young un possidente scozzese che dall’India si trasferì a Napoli. Nel 1873 egli acquistò dai Grifeo altri suoli in zona nonché il diritto di accesso dal Corso Vittorio Emanuele. Dovette essere allora che di fatto furono realizzate o sistemate le attuali rampe del parco Grifeo per dare accesso da valle a villa Lucia e per rendere edificabili tutte le aree in pendio che erano state via via acquisite.
A questo punto entra in scena il famoso architetto Lamont Young, figlio e unico erede del citato Giacomo Enrico Young, che essendosi formato in Inghilterra ne aveva assorbito il gusto dell’epoca per il neogotico, per cui si diede a costruire sulle aree ereditate tutta una serie di castelli, partendo dal Castello Grifeo e dal castello Aselmayer e facendo di questa zona un “unicum” nel panorama architettonico cittadino.
Per questo motivo si è scelto di trattare il castello Aselmayer in questo contesto anche se geograficamente ha l’ingresso sul corso Vittorio Emanuele.