Palazzo Carafa, poi Sannicandro, via Stella 120
Cenni storici e architettonici:
Il palazzo fu costruito da Marzio Carafa IV Duca di Maddaloni tra il 1570 e il 1585 e nel 1606 passò al figlio di questi Diomede Carafa (V Duca di Maddaloni), uomo superbo e violento che si inimicò Masaniello e che nel corso dei moti del 1647 fu da questo perseguitato per cui dovette fuggire da Napoli e il suo palazzo venne saccheggiato e danneggiato.
Nel 1652 il palazzo venne dal Carafa venduto al mercante olandese Gaspare Romeer che gli cedette in cambio il palazzo a via Toledo (ora noto come Zevallos, Stigliano, Vandeneinden) e si installò alla Stella restaurando il palazzo e trasferendovi tutte le sue collezioni d’arte.
Dopo altri passaggi di proprietà al convento di Maddalena dei Pazzi e poi ad un ramo dei Caracciolo, il palazzo pervenne nel 1715 ai principi di Sannicandro Cattaneo Della Volta Paleologo che lo tennero risiedendovi stabilmente fino al 1800.
Il principe Benedetto Cattaneo fu tra l’altro precettore di Ferdinando I, futuro re delle due Sicilie, e per tale funzione lo accolse spesso nelle stanze del palazzo.
Il palazzo dal 1821 fu frazionato in appartamenti.
Il palazzo presenta un portale alla strada con colonne a pesanti rocchi bombati simile a quello del palazzo Magnocavallo a via Girardi e al portale laterale del Museo Nazionale. Il portale in piperno che separa il vestibolo dal cortile con pilastri quadri e arco a tutto sesto ricorda gli esempi analoghi del palazzo Maddaloni e del palazzo del Banco dello Spirito Santo entrambi a Toledo. Superato il cortile si incontrano altre tre arcate centrali ampie quanto il cortile che con sei pilastri danno accesso ad altre arcate più piccole tre a destra e tre a sinistra.
Aurelio De Rosa I palazzi di Napoli Roma 2001,
Italo Ferraro Napoli Atlante della città storica – Stella, Vergini, Sanità Napoli 2006.