rampa Maria Longo
La rampa Maria Longo prende il nome dalla nobile spagnola fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili che è prospiciente la rampa stessa.
L’itinerario che parte dal larghetto S.Aniello a Caponapoli e prosegue con la rampa/via Maria Longo e con via Settembrini ricalca, fino all’incrocio con via Loffredi, il tracciato delle mura Ducali e Angioine così come rappresentate nella Mappa ricostruita da Bartolomeo Capasso.
Quindi tutte le costruzioni realizzate sul lato sud di quest’itinerario rientravano nel territorio della città fino al Cinquecento.
A metà del Cinquecento il viceré don Pedro di Toledo realizza una nuova cinta muraria che sul lato nord viene traslata verso le attuali piazza Cavour e via Foria: questo si rileva dalla mappa della murazione vicereale appresso riportata. Naturalmente anche la porta San Gennaro viene traslata in direzione nord.
Lo spazio reso disponibile dalla nuova murazione viene occupato da nuove costruzioni e già nel Seicento esiste una cortina di costruzioni sul lato nord dell’itinerario in questione, costruzioni addossate alla nuova murazione. Questo è confermato dallo stralcio della veduta Baratta appresso riportata.
In realtà per la parte prospiciente il complesso degli Incurabili, corrispondente all’attuale rampa Maria Longo, il suolo reso disponibile dallo spostamento della murazione e successivamente anche il sito stesso delle mura (demolite) vengono in tempi diversi completamente utilizzati dagli Incurabili per l’ampliamento dei suoi reparti.
Nell’ultima guerra mondiale il complesso degli Incurabili viene severamente bombardato e la parte nord viene dismessa; a seguito di questo nel dopoguerra tutto lo spazio prima occupato dagli Incurabili in corrispondenza delle antiche mura viene utilizzato per la costruzione di un enorme edificio scolastico multipiano con accesso da piazza Cavour.
Sul retro di detto edificio si procede poi alla demolizione di una ulteriore parte del complesso degli Incurabili e al suo posto viene realizzata una rampa carrabile in cemento armato per superare il dislivello tra il complesso egli Incurabili e per esso il Decumano Superiore e piazza Cavour: tale dislivello nel progetto originario voluto da Gioacchino Murat doveva essere risolto con una grande scalinata, ma poi dopo la caduta di Murat il progetto venne stravolto a seguito della restaurazione borbonica
Napoli Atlante della città storica – Centro Antico di Italo Ferraro NAPOLI 2002; Le strade di Napoli di Gino Doria Napoli Napoli 1943