via Giovanni Paladino
Fa parte del primo cardine della Napoli del V secolo a.c..
L’antica Neapolis aveva uno schema reticolare, mutuato dal grande architetto e urbanista Ippodamo di Mileto vissuto nel V secolo a.C., che si articola in Decumani (in greco Plateiai) orientati in direzione est –ovest e Cardini (in greco Stenopoi) orientati nord-sud.
Questo cardine è uno dei pochi completi, nel senso che incrocia tutti e tre i decumani : comprende oltre via Paladino che è il tratto all’estremo sud, via Nilo nel quartiere San Giuseppe, via Atri e vico San Gaudioso nel quartiere San Lorenzo (vedi stralcio carta Carafa 1775 appresso riportato).
Anticamente la via era detta dell’Università e prima ancora di S. Andrea , Donnaromita, Santa Maria di Montevergine, del Collegio dei Gesuiti. Il nome attuale risale all’Ottocento e deriva da un luminare della medicina (notizie tratte da Le strade di Napoli di Gino Doria , Napoli 1943). Secondo il testo di Italo Ferraro il nome originario era invece via del Pretorio, perché da essa si accedeva al pretorio Ducale.
Gli edifici sul lato sinistro di questa strada erano originariamente quasi tutte case palaziate nobiliari ad eccezione del complesso di Monteverginella mentre quelli sul lato destro sono in prevalenza complessi religiosi e/o scolastici.