Chiesa dei SS. Andrea e Marco a Nilo, via Paladino
Epoca di costruzione : VI secolo d.C. .
Committente: imperatore Costantino (?)
Epoca di riconversione : Cinquecento .
Committente: Confraternita degli Osti e dei Tavernari
Status attuale: Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Bucarest
Fu una delle prime Diaconie napoletane, dipendente direttamente dalla Santa Sede, per la quale riscuoteva le rendite del Papa in Campania.
Nell’ VIII secolo vi si rifugiarono delle monache orientali che fuggivano dalle persecuzioni degli Iconoclasti: tra queste le armene si rifugiarono nella Diaconia di San Gennaro e le costantinopolitane in questa chiesa dove fondarono il monastero di Santa Maria del Percejo , detto anche delle Romite di Costantinopoli , una deformazione da un appellativo della Vergine Maria Domna Romatos cioè Signora di potenza, da cui impropriamente monastero di Donnaromita. Il monastero fu poi integrato con un ospedale.
In epoca angioina nel monastero convivevano anche una congregazione di studenti e un’assemblea cittadina per il controllo dei prezzi.
Nel 1300 le monache abbandonarono questa sede per fondare nei pressi un’altra chiesa e un monastero che furono detti sempre di Santa Maria Donnaromita.
Nel XVI secolo la chiesa di sant’Andrea venne ceduta alla Confraternita degli Osti e dei Tavernari che la dedicarono anche al loro patrono San Marco.
La chiesa fu chiusa per inagibilità nel 1957 e abbandonata dalla Confraternita. Ora è di nuovo attiva ed ospita la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Bucarest.
Da Napoli Atlante della città storica – Quartieri bassi e Risanamento di Italo Ferraro Napoli 2018 e da Guida Sacra della città di Napoli di Gennaro Aspreno Galante Napoli 1872